Venice local guide, Tour Privati a Venezia e in Veneto
  • Come scoprire il sestiere di Castello?

    Il sestiere di Castello è la zona più orientale della città e anche quella più vicina alla bocca di porto di Lido e alle altre bocche di porto che c’erano in passato. Questo è uno dei motivi per cui la Repubblica di Venezia decise di organizzare a Castello la fabbrica per la costruzione della sua flotta: l’Arsenale. A Castello, però’ c’è molto altro da scoprire.

     

    Cose c’è da vedere a Castello?

    Una passeggiata che parta dalla zona di San Marco e che si perda per i meandri labirintici verso San Martino e la Celestia è senza dubbio una delle più affascinanti. Attraversa una delle zone più tipiche della città e ancor oggi una delle più popolari e abitate, oltre che una delle mie preferite. A me piace cominciare da campo San Zaccaria con la sua splendida facciata iniziata in periodo ancora gotico, per essere poi completata in stile rinascimentale da Mauro Codussi. Interessantissime sono poi le storie delle monache di San Zaccaria, spesso costrette a diventare suore dalle loro nobili famiglie, questo era infatti un monastero molto legato al potere politico della Repubblica e in cui il Doge si recava una volta l’anno in processione.

     

    Chi abitava in zona Castello?

    La zona di Castello vicino al bacino di san Marco era abitata anche da varie comunità straniere, coi loro luoghi di ritrovo e chiese. Questo lo si può ancora rilevare nella toponomastica: calle dei Furlani, calle degli Albanesi, ponte dei Greci, Scola di san Giorgio dei Dalmati, Gran Priorato della Croce di Malta. Continuando quindi la passeggiata dopo San Zaccaria si raggiunge la zona dei Greci, con la sua bella chiesa di San Giorgio e cortile. Quello che però colpisce inizialmente di più è lo storto campanile bianco che si vede bene della riva. Altra chicca è appunto la Scuola Dalmata decorata dai quadri di Carpaccio su San Gerolamo e san Giorgio.

     

    A cosa serviva l’Arsenale?

    Continuando il nostro percorso si arriva di fronte alla splendida entrata dell’Arsenale Vecchio. In questa fabbrica medioevale si costruivano le galee da guerra e pure altre navi da supporto. L’Arsenale era in pratica una fabbrica a catena di montaggio  dove migliaia di lavoratori entravano di mattina al rintocco della Marangona (una delle campane di san Marco) e uscivano la sera sempre al suono della campana. Gli operai erano divisi in gruppi specializzati nel fabbricare le corde, i cannoni, le vele, le alberature, l’ossatura delle navi, il calafataggio ecc. Parte dell’Arsenale è ancora in uso alla Marina Militare Italiana, altra piccola parte nel versante nord è occupata da aziende, un’altra piccola parte è ancora da recuperare, mentre una grande area è gestita dalla Biennale di Venezia e aperta al pubblico solo durante le mostre d’arte o d’architettura. Non è più possibile vedere come era realmente organizzato l’Arsenale, ma entrare al suo interno dà una vivida idea di quanto fosse vasto e usando l’immaginazione di come poteva apparire secoli fa.

    Se volete scoprire questa zona della città con le nostre guide potete scriverci.

     

    Andrea Donà

     

     

Castello la Venezia del popolo

COME SCOPRIRE IL SESTIERE DI CASTELLO?

Come scoprire il sestiere di Castello?

Il sestiere di Castello è la zona più orientale della città e anche quella più vicina alla bocca di porto di Lido e alle altre bocche di porto che c’erano in passato. Questo è uno dei motivi per cui la Repubblica di Venezia decise di organizzare a Castello la fabbrica per la costruzione della sua flotta: l’Arsenale. A Castello, però’ c’è molto altro da scoprire.

 

Cose c’è da vedere a Castello?

Una passeggiata che parta dalla zona di San Marco e che si perda per i meandri labirintici verso San Martino e la Celestia è senza dubbio una delle più affascinanti. Attraversa una delle zone più tipiche della città e ancor oggi una delle più popolari e abitate, oltre che una delle mie preferite. A me piace cominciare da campo San Zaccaria con la sua splendida facciata iniziata in periodo ancora gotico, per essere poi completata in stile rinascimentale da Mauro Codussi. Interessantissime sono poi le storie delle monache di San Zaccaria, spesso costrette a diventare suore dalle loro nobili famiglie, questo era infatti un monastero molto legato al potere politico della Repubblica e in cui il Doge si recava una volta l’anno in processione.

 

Chi abitava in zona Castello?

La zona di Castello vicino al bacino di san Marco era abitata anche da varie comunità straniere, coi loro luoghi di ritrovo e chiese. Questo lo si può ancora rilevare nella toponomastica: calle dei Furlani, calle degli Albanesi, ponte dei Greci, Scola di san Giorgio dei Dalmati, Gran Priorato della Croce di Malta. Continuando quindi la passeggiata dopo San Zaccaria si raggiunge la zona dei Greci, con la sua bella chiesa di San Giorgio e cortile. Quello che però colpisce inizialmente di più è lo storto campanile bianco che si vede bene della riva. Altra chicca è appunto la Scuola Dalmata decorata dai quadri di Carpaccio su San Gerolamo e san Giorgio.

 

A cosa serviva l’Arsenale?

Continuando il nostro percorso si arriva di fronte alla splendida entrata dell’Arsenale Vecchio. In questa fabbrica medioevale si costruivano le galee da guerra e pure altre navi da supporto. L’Arsenale era in pratica una fabbrica a catena di montaggio  dove migliaia di lavoratori entravano di mattina al rintocco della Marangona (una delle campane di san Marco) e uscivano la sera sempre al suono della campana. Gli operai erano divisi in gruppi specializzati nel fabbricare le corde, i cannoni, le vele, le alberature, l’ossatura delle navi, il calafataggio ecc. Parte dell’Arsenale è ancora in uso alla Marina Militare Italiana, altra piccola parte nel versante nord è occupata da aziende, un’altra piccola parte è ancora da recuperare, mentre una grande area è gestita dalla Biennale di Venezia e aperta al pubblico solo durante le mostre d’arte o d’architettura. Non è più possibile vedere come era realmente organizzato l’Arsenale, ma entrare al suo interno dà una vivida idea di quanto fosse vasto e usando l’immaginazione di come poteva apparire secoli fa.

Se volete scoprire questa zona della città con le nostre guide potete scriverci.

 

Andrea Donà

 

 


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